Siracusa- Il coordinamento degli Ordini delle Professioni infermieristiche della Sicilia si è riunito, ieri a Enna, per discutere delle problematiche che attanagliano la categoria e che di riflesso diventano criticità assistenziali croniche. In merito, lo scorso autunno, i rappresentanti dell’Ordine avevano incontrato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, che avrebbe assunto impegni che i suoi interlocutori ormai, a distanza di quasi 5 mesi dall’incontro, giudicano “disattesi nonostante l’approvazione della rete ospedaliera”.
“I bisogni di salute e assistenza dei cittadini siciliani- sottolineano i rappresentanti dell’Opi- sono sempre crescenti, ma altrettanto non si può dire degli interventi atti ad esaudirli”.
“Le richieste rappresentate nei mesi scorsi all’assessore al ramo- scrivono in una nota- con estrema determinazione da parte dei presidenti degli Ordini provinciali, necessitano di essere esitate, seguendo una tabella di marcia ben precisa, calendarizzata”.
Analizzata la situazione delle varie realtà ospedaliere del territorio regionale, i mal comuni emersi in tutte le strutture e lamentati da pazienti e operatori, hanno portato gli infermieri a stilare un elenco delle priorità d’intervento. Tra queste:
1. Sicurezza e qualità delle cure e pertanto rivisitazioni dei coefficienti per l’attribuzione del personale sia nel pubblico che nel privato accreditato;
2. Assistenza infermieristica in età pediatrica;
3. Attività infermieristica Ambulatoriale e Unità Operative a gestione infermieristica;
5. Organizzazione del lavoro UOS/UOC senza posti letto – Servizio Infermieristico (cod. SX 28).
I presidenti degli ordini delle 9 province siciliane hanno, infine, dato uno sorta di ultimatum all’assessore, anticipando la volontà di intraprendere azioni di protesta, con il rinforzo delle organizzazioni sindacali.